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Luogo protetto

Violenza di genere: un luogo per denunciare in tutta sicurezza

E' la "Stanza di Frida": il taglio del nastro oggi alla Questura del capoluogo

Nella giornata internazionale per i diritti delle donne, è stata inaugurata nei locali della Questura di Sondrio "La Stanza di Frida", un luogo protetto pensato per le vittime della violenza di genere che, rivolgendosi proprio a "La stanza di Frida", possono trovare sostegno e, soprattutto, denunciare in tutta sicurezza e tranquillità per poter così finalmente uscire dall'incubo nel quale sono piombate.

"Oggi realizziamo un progetto, rendiamo concreta quella che è un'istanza sempre più sentita da parte delle donne, quello di avere un ascolto dedicato in caso di vittimizzazione e di atti violenti Abbiamo voluto concretizzare questi'idea non mettendo a disposizione il solito ufficio di polizia, che non è esattamente un posto accogliente, ma creare un enclave, con uno spazio protetto e più sereno, dove le vittime possano con serenità raccontare quello che hanno patito, oltre chemettere anche noi nelle condizioni migliori di operare - ha sottolineato il questore di Sondrio Carlo Ambrogio Enrico Mazza -. Questa stanza è divenuta realtà grazie al supporto della Procura della Repubblica e, da un punto di vista materiale, al sostegno della Fondazione ProValtellina che da subito ha sposato l'idea, mettendo a disposizione i propri fondi. L'idea poi si è sviluppata grazie al contributo fondamentale del centro antiviolenza 'Il Coraggio di Frida'".

"Sono cinque anni che lavoro nel settore delle fasce deboli. Mi sono resa conto che il momento dell'ascolto della vittima è un momento fondamentale - ha fatto eco Chiara Costagliola, magistrato, in rappresentanza della Procura di Sondrio -. Il momento in cui si cristallizza la prova e in cui il pubblico ministero forma il proprio convincimento in ordine alla fondatezza delle accuse e crea le basi per formulare un capo di imputazione. Avere una stanza dedicata per quel momento di ascolto, che è un momento caratterizzato dal guardarsi negli occhi e dal creare un clima di massima empatia e fiducia, è un bell'aiuto perché consente alle persone di abbandonarsi anche a confessioni scomode che toccano il pudore e l'intimità". 

La Stanza di Frida - Questura di Sondrio, l'inaugurazione

"Qualche tempo fa mi ha chiamato il Questore per propormi questa iniziativa, convinto di volerla inaugurare l'8 marzo. Noi abbiamo risposto subito 'presenti', cercando di accelerare i tempi con una domanda veloce per il contributo necessario fatta il 22 dicembre scorso - ha spiegato Marco Dell'Acqua, presidente della Fondazione Pro Valtellina -. Dopo meno di una settimana, era il 28 dicembre, abbiamo convocato la commissione per la valutazione dei progetti e l'8 di gennaio abbiamo convocato il Consiglio di Amministrazione soltanto per deliberare a proposito di questo progetto. Il consenso ovviamente è stato unanime, perché iniziative lodevoli di questo tipo devono essere sempre sostenute. Uso una metafora un po' cruda: le violenze di genere sono un cancro, ma non ancora una metastasi. Queste iniziative vanno nella direzione di poterlo estirpare. Possiamo farcela tutti insieme". 

"Questa stanza è stata arredata e dipinta in modo da trasmettere quel giusto senso di accoglienza, meno istituzionale, per far sentire le donne accolte e protette - ha evidenziato Giovanna Banfi presidente del Centro Antiviolenza provinciale “Il Coraggio di Frida” -. Chi lavora ogni giorno con le donne vittime di violenza sa l'importanza di avere uno spazio a loro dedicata, uno spazio in cui sentirsi sicure dove viene garantita anche la massima riservatezza nel momento più delicato e complesso, quale è quello della denuncia. La "Stanza di Frida" per noi è una stanza speciale per la cura avuta nella sua realizzazione. La cura del luogo è fondamentale per accogliere le donne vittime di violenza. Questo è un luogo in cui le donne possano trovare accoglienza, aiuto, ascolto e soprattutto rispetto. Il rispetto che deve essere garantito, non solo l'8 marzo, ma durante tutto l'anno".

I numeri

I numeri del centro antiviolenza sono importanti. Nel 2023 sono stati 176 i nuovi contatti e 80 le prese in carico. Dati in linea con quelli nazionali, che dimostrano come la Valtellina non sia un'oasi felice.

Per quanto riguarda, infine, la "Stanza di Frida", le decorazioni murarie sono state realizzate a cura del Centro d'arte Valmalenco, mentre gli arredi sono stati realizzati e forniti dalla falegnameria Gerna di Chiuro.

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