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Sondrio Festival fa 33 con 16 documentari da tutto il mondo

La celebre Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi quest'anno è in programma dall’11 al 24 novembre

Un mondo di immagini ed avventure, come sempre. I mari selvaggi della Russia e le Montagne Rocciose degli Stati Uniti, onde e falesie dell’isola di Capraia e la fauna del Parco Nord di Milano, orsi, gipeti e balene, il Perù, il Sudafrica e, per la prima volta, l’Iran. È un giro del mondo in 14 giorni quello proposto dalla XXXIII edizione di Sondrio Festival, la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, in programma dall’11 al 24 novembre.

Il mondo esplorato è quello della natura, sconosciuto e misterioso, fascinoso e intrigante, come sa essere tutto ciò che non si può spiegare. La manifestazione rappresenta un unicum di cui andare fieri: il festival del documentario naturalistico che indaga le aree protette dell’universo intero, quelle note e quelle ignote. Oltre trent’anni di vita e un’evoluzione che ha seguito le profonde trasformazioni del linguaggio cinematografico e delle tecniche audiovisive, accompagnato la crescita della sensibilizzazione nei confronti dei temi ambientali, diffondendo un messaggio universale: l’importanza della cura del nostro pianeta. In anni passati sottovalutato, oggi finalmente compreso quando il tema della conservazione dell’ambiente si è guadagnato le prime pagine dei quotidiani e i titoli dei telegiornali. 

L’attualità di una rassegna che parte dalla cinematografia naturalistica per allargarsi ai convegni, alle mostre, agli spettacoli e alle attività di educazione ambientale rivolte alle scuole. 

«Sondrio Festival è un appuntamento oggi più che mai significativo - sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Sondrio e presidente di Assomidop Marcella Fratta -, un momento formativo e informativo durante il quale vengono approfondite tematiche trasversali relative all’ambiente e alla sua conservazione. La sua formula, che unisce la proiezione dei documentari ad altre iniziative, consente di coinvolgere diversi target di pubblico e, in particolare, di interessare i bambini e i ragazzi con un articolato programma di laboratori. Loro, in particolare, sono i destinatari del messaggio che la natura diffonde idealmente attraverso i documentari in concorso: la constatazione di
un’emergenza, il richiamo a una nuova coscienza ecologica».

Riprese e montaggio, l’essenza dell’arte cinematografica, così com’è stata inventata dai fratelli Lumière: la realtà, nient’altro che la realtà, la vera essenza del documentario,
nel suo splendore e nelle sue contraddizioni, filtrata dall’occhio del regista, per un genere cinematografico che vanta schiere di appassionati. Perché l’arte non è soltanto fantasia.

Il Comitato scientifico ha visionato i 135 filmati iscritti per le sezioni concorso e fuori concorso: un numero più elevato rispetto agli anni precedenti che ha richiesto un lavoro ancora più approfondito. Sedici i documentari in concorso per sei serate di proiezione: tre italiani, alcuni cortometraggi, molti di produzione europea ma anche del Sudafrica, degli Stati Uniti e dell’Iran. «Abbiamo visto molti documentari interessanti e la selezione non è stata semplice - spiega il presidente Nicola Falcinella -, in questi anni il livello medio è cresciuto. La scelta ha privilegiato la varietà: dei temi, degli ambienti e della provenienza. Il nostro intento è quello di offrire al pubblico qualcosa di nuovo da scoprire, un programma stimolante con stili diversi. Oggi nei documentari c’è più scrittura, i ritmi sono più veloci: quelli che abbiamo selezionato per il concorso sono di ottima fattura e siamo certi che saranno apprezzati dal pubblico». Ad inaugurare le proiezioni dei documentari in concorso, giovedì 14 novembre, sarà l’americano “Epic Yellowstone - Life on the Wing” di Jeff Reed.

«La manifestazione ha nel concorso dei documentari il suo momento più importante - spiega il direttore di Sondrio Festival Simona Nava - ma vive di tutte le altre attività rivolte al pubblico e alle scuole. Anche per questa edizione intendiamo promuovere il confronto su temi oggi più che mai attuali coinvolgendo documentaristi, naturalisti e amministratori dei parchi, affinché cresca la consapevolezza riguardo all’importanza della salvaguardia ambientale. Il messaggio sarà amplificato dai convegni, dalle mostre, dagli spettacoli e, soprattutto, dalle attività rivolte alle scuole»

Da Sondrio e dalla Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi si leva un appello, rafforzato da immagini e parole: non possiamo più chiudere gli occhi. Saranno gli insetti,
attraverso le loro mutazioni, a rivelare i segnali premonitori del cambiamento climatico in atto: un pericolo che incombe sul mondo.

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