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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sara Lazzeri “dorata”: è il miglior sommelier della Lombardia 2018

La talentuosa e giovanissima valtellinese ottiene un risultato “storico” a livello lombardo

Una passione, quella di Sara, nata e coltivata in famiglia presso il rinomato e blasonato ristorante – hotel “Miravalle” di Semogo, in Alta Valtellina, a Valdidentro.

Cassino Po in Oltrepò Pavese, in questa caratteristica frazione di Broni, lo scorso sabato 19 maggio 2018, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, Sara Lazzeri ha ottenuto il massimo riconoscimento (medaglia d’oro) come miglior sommelier della Lombardia (2018) in “forza” alla delegazione A.I.S. di Sondrio (Associazione Italiana Sommelier). Si tinge, perciò, di rosa il concorso lombardo, uno tra i più importanti e conosciuti a livello nazionale.

Dopo due secondi posti (2014 e 2015) e un terzo (2017), questa volta Sara Lazzeri ha centrato il bersaglio! La competizione regionale si è tenuta presso l'Enoteca Regionale della Lombardia di Cassino Po, in Oltrepò Pavese. Sara Lazzeri (classe 1991) si è fatta veramente un bel regalo di compleanno (è nata il 22 maggio); infatti, per dovere di cronaca, era dal 2006 (vincitrice fu allora Sabrina Rosola) che una “quota rosa” non si aggiudicava questo prestigioso riconoscimento, che per dodici anni era appannaggio della categoria maschile!

Insomma,  Sara è una predestinata anche perché, quest’anno,  ricorrono dieci anni esatti (2008) dalla sua conquista di un altro importante traguardo e cioè quello ottenuto, a livello nazionale, come miglior sommelier A.I.S. Under18 quando era ancora studentessa presso lo storico Istituto Professionale Alberghiero D. Zappa a Bormio (attualmente non più denominato come allora, ma Istituto d’Istruzione Superiore “Caterina Alberti” – Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri).

"In tutta sincerità - ha dichiarato Sara Lazzari - questa volta è stata veramente dura! Una bella 'gara' … tirata, molto combattuta e soprattutto ricca di molteplici contenuti tecnici; ho avuto 'il mio bel dafare' visto e considerato che nelle fasi finali mi sono dovuta confrontare con validi e preparati 'antagonisti', ovvero la “crema” dei sommelier a livello regionale! A tale proposito, vorrei sottolineare che in questa occasione le fasi finali non si sono articolate come nelle passate edizioni; infatti, in particolare vorrei mettere l’accento sul fatto che alla “finalissima” accedevano in quattro e gli stessi venivano messi a confronto … “incrociando” il primo arrivato con il terzo ed il secondo con il quarto. A questo punto, come recita il vecchio adagio “quando la partita si fa dura, i “duri” escono allo scoperto” e così ho guadagnato la finale e mi sono confrontata con Andrea Sala (giunto poi secondo per il secondo anno consecutivo e sommelier della delegazione A.I.S. di Milano e sempre di Milano sono anche Giacomo Chierichetti e Fabio Scaglione, classificatisi entrambi – a pari merito - al terzo posto, dopo aver disputato i “play – off”, secondo la nuova formula in vigore da questa edizione, targata 2018. Come ho già evidenziato in precedenza, quest’anno è cambiata la “formula”; infatti, in semifinale ho eliminato Fabio Scaglione, mentre Andrea Sala – a sua volta – ha eliminato Giacomo Chierichetti attraverso due prove “dure e selettive”: da una parte la degustazione “descrittiva” di due vini con possibile riconoscimento e dall’altra l’abbinamento cibo/vino, spiegando - per ogni singolo piatto - a livello organolettico e relativo abbinamento con tre vini lombardi e tre vini italiani (con spiegazione specifica). A questo punto - per essere precisi - mi sono giocata il tutto per tutto e così sono riuscita a guadagnare la tanto agognata finalissima! Come prova suprema la giuria ha proposto la degustazione di un vino rosso alla 'cieca', spiegandone la qualità del tannino, lo stato evolutivo ed il riconoscimento del vitigno; a seguire una 'slide', ovvero una diapositiva con un piatto molto particolare (orzo, zucca, lavarello grigliato e asparago) al quale dovevo abbinare, meglio scegliere uno dei tre vini indicati e a seguire argomentando sull’abbinamento specifico; e 'dulcis in fundo' anche l’aggiunta di tre tipi di thè e tre tipi di birra! Il tutto servito a due commensali che ho dovuto prima accoglierli, come faccio generalmente nel ristorante di mamma Patrizia e papà Andrea, il Miravalle di Semogo in Valdidentro e successivamente la “decantazione” di un mio vino a scelta. A questo punto è apparsa un’altra slide con riportato in calce  dieci distillati ed in particolare davanti a me ben tre campioni da riconoscere (attraverso una degustazione) e cioè una grappa, una vodka e un sakè! La conclusione di questa 'finalissima' interminabile con l’ultima 'slide' dove erano riportati tre nomi: Casimiro Maule, Buttafuoco Storico Vino e Oltrepo Pavese Cavariola vino; di tutti e tre la relativa descrizione sintetica. Il resto è storia attuale! Sono veramente felice per questo meraviglioso ed importante risultato che premia la mia dedizione e caparbietà, oltre a tutta la mia famiglia ed in particolare mio papà, Andrea Lazzeri e mia mamma Patrizia Martinelli con i quali condivido la mia passione presso il ristorante – hotel – Miravalle dove lavoro e “mi alleno” (quotidianamente) oramai da parecchi anni; loro (a cui dedico questa “medaglia d’oro”) mi hanno sempre assecondato, supportato e soprattutto spronato in questa mia straordinaria “inclinazione & dedizione”; un grazie ancora - per l’ottimo esempio – va anche ai miei due zii (impegnati nel noto ristorante Le Motte, in Valdisotto), Alberto Lazzeri e Daniela Martinelli. Un plauso vero e sincero al mio valido “antagonista” Andrea Sala (molto preparato) che ha disputato una finale veramente emozionante e molto combattuta  e che ha messo in difficoltà la stessa giuria composta da Artur Vaso, vincitore del concorso nel 2017, Alessandro Franceschini, giornalista, Luisito Perazzo, Area Concorsi A.I.S., Fiorenzo Detti, presidente A.I.S. Lombardia e Antonello Maietta, presidente A.I.S. nazionale; tutti coordinati magistralmente dal notissimo sommelier Nicola Bonera.

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