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Occasione da cogliere

Razionalizzazione delle linee dell'alta tensione: "Non sia l'ennesima occasione persa"

L'appello di Renato Cardettini e del Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina Valchiavenna e Valcamonica, che poi tornano alla carica anche per quanto riguarda le concessioni idroelettriche, riguarda l'area del tiranese

C'è preoccupazione nel comitato razionalizzazione linee alta tensione Valtellina e Valchiavenna. Dopo l’incontro del 18 ottobre dove erano presenti: Terna, l'assessore regionale Massimo Sertori, il presidente della Provincia Elio Moretti, i sindaci del tiranese e i Comitati è calato un silenzio assordante. Nonostante la contrarietà di Villa e del suo comitato per la soluzione zona Chiari gli altri sindaci, l’assessore regionale e il presidente della Provincia erano favorevoli al progetto Terna.

Rimanevano da evadere delle piccole richieste avanzate dai Comuni di Tovo e Mazzo. Terna, come riferisce Renato Cardettini, esponente del Comitato per la realizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina Valchiavenna e Valcamonica ha esordito dicendo: o si trova un accordo ora o addio razionalizzazione della Valtellina e Valchiavenna e evidenziando che, in quel caso, sarebbe andata ad investire in altri territori. Si parla di 1 miliardo e 700 milioni di investimenti.

"Noi non parteggiamo per nessuna soluzione in merito al nodo Tirano e Villa, va scelta quella migliore in termini di fattibilità, sicurezza della linea ed inserimento ambientale. - spiega Cardettini -Come comitato intervallivo riteniamo che la razionalizzazione della Valtellina e della Valchiavenna non può essere l’ennesima occasione persa, per il recupero ambientale di un territorio da sempre sfruttato".

Le concessioni idroelettriche

Per quanto riguarda le concessioni idroelettriche, invece, il comitato insiste per una giusta e doverosa compensazione che deve essere garantita a fronte di un territorio che con i suoi 5 miliardi di Kwh annuì è la prima provincia in assoluto in Italia come produttrice di energia idroelettrica del paese, ricevendone in cambio misere risorse rispetto all’energia prelevata.

"Ci auguriamo che la nuova legge regionale sul rinnovo delle concessioni idroelettriche venga finalmente applicata, - ha concluso Cardettini - definendo una volta per tutte i regolamenti e le modalità di gara per la scelta dei nuovi concessionari, con il coinvolgimento delle popolazioni montane. La giunta regionale si era impegnata a mettere a gara alcune concessioni di grande derivazione in provincia di Sondrio entro la fine dell’anno. Sarà in grado la regione di mantenere le promesse? Noi ci speriamo".

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