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Energia gratuita: A2A deve pagare in Friuli Venezia Giulia. E in Lombardia?

Una recente sentenza del Tribunale delle acque di Venezia potrebbe portare ripercussioni anche per la Lombardia e per la provincia di Sondrio su quanto i grandi concessionari idroelettrici devono ai territori in cui operano

Una sentenza del Tribunale delle acque di Venezia riporta alla ribalta il tema della fornitura di energia gratuita da parte dei concessionari dell'idroelettrico nei territori dove questi ultimi si trovano ad operare. A sollevare ancora la questione, prendendo spunto proprio dalla sentenza, il comitato per l'idroelettrico della provincia di Sondrio e il comitato nazionale del grande idroelettrico.

Lo scorso 9 ottobre il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Venezia, ha rigettato il ricorso di A2A contro la Regione Friuli Venezia Giulia - così proprio i due comitati ricostruiscono la vicenda -. A2A non volendo pagare la quota di energia gratuita sugli impianti con concessione ancora in essere (non scaduta) chiedeva alla corte di accertare insussistenza dell’obbligo di cessione di energia, disapplicare la D.G.R. Friuli-Venezia Giulia 11 febbraio 2022, ed in subordine di sollevare la questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale o in subordine alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

La sentenza

Nella sentenza si legge: “Il ricorso è infondato e pertanto non merita accoglimento.” “La disciplina delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, per i profili che vengono in rilievo nella fattispecie, è da tempo ricondotta dalla giurisprudenza costituzionale alla materia "produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia", di competenza legislativa concorrente.” Quindi le regioni sono legittimate a legiferare sul tema. “La Corte Costituzionale ha chiarito che l’obbligo di cessione gratuita di energia elettrica è una componente del canone concessorio, come si evince dal fatto che l’art. 12 comma 1 quinquies, del citato d.lgs. n. 79 del 1999 prevede che la componente variabile del canone di concessione sia calcolata al netto dell'energia fornita gratuitamente al concedente (v. Corte Cost., n. 173/2023). Il che esclude che esso abbia natura di prestazione patrimoniale imposta”.

“Dal tenore letterale dell’art. 25, comma 5 della l.r. 21/2020, emerge in modo chiaro ed univoco che la norma si applica a tutti i concessionari, a prescindere dal fatto che la concessione sia scaduta o meno".

La soddisfazione

"La sentenza del tribunale è perentoria nell’affermare la legittimità della richiesta della Regione e l’obbligo di A2A sulla fornitura dell’energia gratuita come stabilito per legge - sottolineano i componenti dei due comitati -. Come comitato siamo contenti per i sindaci del Friuli Venezia Giulia e per i comitati locali che si sono battuti per anni su questi temi. Non è sicuro che A2A pagherà subito, c’è sempre qualche appiglio per un altro ricorso in altra sede. Siamo purtroppo abituati a vedere i grandi concessionari che prima di pagare quanto stabilito dalla legge, non pagano e fanno ricorso. Questo danneggia i territori oggetto dello sfruttamento idroelettrico che si vedono privati di importanti risorse. Lo abbiamo visto anche in Regione Lombardia e in provincia di Sondrio ad esempio sulla questione dei canoni aggiuntivi richiesti dalla Regione rispetto alle concessioni scadute e comunque sfruttate dai concessionari scaduti in prosecuzione temporanea".

Possibili ripercussioni

La provincia di Sondrio con 650 Mw di potenza nominale in concessione avrebbe diritto a più di 140 milioni di Kwh all’anno di energia gratuita. Per rendere l’idea sarebbero quasi 800 Kwh all’anno per abitante che corrisponde al 70% del consumo residenziale di energia elettrica in provincia. Regione Lombardia per prima con la l.r. 30 dicembre 2019, n. 23 e la d.g.r. n. XI/3347 del 6 luglio 2020 richiede la monetizzazione dell’energia gratuita ai concessionari e tutti gli anni fissa gli importi. Il totale per il 2022 è di 262 milioni di Kwh che monetizzati fanno 86 milioni di euro.

"Come comitato, anche alla luce della sentenza del Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Venezia, chiediamo a Regione Lombardia ed agli assessori competenti se risulta al vero che anche in Lombardia alcuni concessionari non hanno pagato la quota di energia gratuita sugli impianti con concessione non ancora scaduta - concludono i comitati -. Se del caso invitiamo fortemente ad attivarsi per il recupero delle somme dovute e ad adire tutte le azioni necessarie. A rendere pubblici per trasparenza verso i cittadini i dati relativi ai pagamenti reali dei concessionari rispetto alle somme determinate dalla Regione per gli anni 2020, 2021, 2022". 

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