Driver Amazon in sciopero: stop alle consegne in Lombardia per tutto il giorno
I lavoratori lamentano ritmi di lavoro estenuanti mentre il colosso dell'e-commerce replica: "Sono i fornitori dei servizi di consegna che devono rispettare le leggi vigenti e il Codice di Condotta"
Continua lo sciopero dei driver di Amazon in vista del presidio in piazza XXV Aprile, a Milano, che si tiene a partire dalle dieci di mattina di martedì 26 febbraio con la conseguenza del blocco delle consegne in gran parte della Lombardia, e per il quale è prevista anche la partecipazione del neo segretario generale della Cgil, ed ex leader della Fiom, Maurizio Landini.
Nella mattinata di martedì lo sciopero interessa alcuni depositi di Amazon del Milanese e dintorni: via Toffetti, Origgio e Burago di Molgora. Lo sciopero riguarda le condizioni imposte dall'azienda di e-commerce che i driver giudicano eccessi, con ritmi di lavoro estenuanti e un numero di pacchi da consegnare che arriva anche al doppio della media per questo genere di lavoro.
La richiesta di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti è quella di un intervento responsabile di Amazon e di un "piano concreto sul carico di lavoro e sulle assunzioni per redistribuire le consegne, aumentare la qualità e costruire lavoro stabile. Perché se il futuro sarà digitale e smaterializzato le persone continueranno ad essere un valore".
La replica di Amazon
L'azienda statunitense ha commentato così le mobilitazioni: "Per le consegne ai clienti, Amazon Logistics si avvale di piccole e medie imprese specializzate. Attraverso i fornitori di servizi di consegna, gli autisti percepiscono salari competitivi e benefit. Amazon richiede che tutti i fornitori dei servizi di consegna rispettino le leggi vigenti e il Codice di Condotta dei Fornitori di Amazon, che prevede salari equi, orari di lavoro e compensi adeguati: effettuiamo verifiche regolari e conduciamo indagini su qualsiasi segnalazione di non conformità".