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Coronavirus Chiesa in Valmalenco

Fase 2, il difficile rispetto delle regole in Valmalenco. Il sindaco Petrella: «Così non va»

Il monito del primo cittadino di Chiesa in Valmalenco ai suoi concittadini: «Se sarete responsabili si potrà andare avanti, altrimenti sarò costretta ad intensificare i controlli e chiudere nuovamente il parco e la pista ciclopedonale»

La vita sociale nella "fase 2" dell'emergenza coronavirus non è per nulla semplice. Lo ha dimostrato il primo fine settimana in Valtellina e Valchiavenna dopo la quarantena. Decine e decine di sportivi (e non solo) hanno affollato, spesso senza utilizzare correttamente le mascherine obbligatorie, i percorsi ciclopedonali ed i parchi rendendo in molti casi impossibile il tanto necessario distanziamento sociale. È così che dopo il richiamo ai suoi concittadini del sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, ecco arrivare l'analogo monito della prima cittadina di Chiesa in Valmalenco, Renata Petrella.

«USO MASCHERINE!! Mi sembra che si stia abbassando un po’ troppo la guardia. Vorrei ricordare a tutti che l’uso delle mascherine è obbligatorio e, soprattutto, necessario per la tutela della propria e dell’altrui salute, anche quando si fa attività motoria all’aperto. Quando l’attività e’ intensa la mascherina può essere tolta ma deve essere tenuta a portata di mano perché va immediatamente indossata quando si incontra qualcuno» ha scritto con decisione il sindaco malenco.

«Ieri (domenica 10 maggio 2020, ndr), invece, mi è capitato di vedere coppie di amici che correvano affiancati senza alcun dispositivo e senza tenere la distanza; non solo, la mascherina non veniva indossata neppure quando si incrociavano altre persone. NON ESISTE!!! Se sarete responsabili si potrà andare avanti, altrimenti sarò costretta ad intensificare i controlli e finanche a chiudere nuovamente il parco e la pista ciclopedonale. Siate corretti, per favore» ha concluso Petrella.

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