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Sondrio, dopo 58 anni chiude l'asilo dei Salesiani: la preoccupazione per le 73 famiglie iscritte

Troppe incertezze per gestione dell'emergenza covid-19, la scuola dell'infanzia “Maria Enrichetta Viganò” alza bandiera bianca. La difficoltà di trovare un posto nelle altre strutture cittadine

Dopo 58 anni di attività chiude a Sondrio la scuola dell’infanzia “Maria Enrichetta Viganò”, "scuola materna" dei salesiani, gestita da sempre dalle Figlie di Maria ausiliatrice,  per decenni luogo di crescita per migliaia di sondriesi e non. Una chiusura giunta all'improvviso, condizionata, non poco, dalla difficilissima situazione economico-organizzativa dovuta all'emergenza covid-19. Un scelta quasi obbligata capace di mettere però in difficoltà le 73 famiglie iscritte, con i loro figli, all'anno scolastico 2020/2021.

Lunedì 29 giugno 2020 si era tenuto un incontro con le famiglie coinvolte in cui i responsabili della struttura salesiana avevano paventato le difficoltà di gestione preannunciando un significativo aumento della retta mensile per far fronte alle nuove spese che le nuove norme anti-coronavirus impongono. Costi significativi che sarebbero stati coperti solo con l'iscrizione di almeno 52 bambini.

Dopo qualche giorno di riflessione da parte della famiglie, per recepire le novità proposte dal gestore della scuola dell'infanzia paritaria, ecco che nella mattinata di sabato 4 luglio 2020 è arrivato l'annuncio. «Su 73 famiglie sono giunte 66 risposte di cui 42 negative e 22 positive. Alla luce di questi dati e dell’iter illustrato nell’incontro del 29 giugno, il Provinciale con il suo consiglio, non senza difficoltà e con grande dispiacere, ha deliberato la chiusura della Scuola dell’Infanzia Maria Enrichetta Viganò» ha annunciato don Giacinto Panfilo, direttore della Casa salesiana di Sondrio.

Una doccia fredda per le 73 famiglie dei bambini iscritti alla scuola cattolica salesiana fondata sui principi di don Bosco, obbligati nell'ultima settimana a trovare un nuovo posto nelle scuole dell'infanzia del capoluogo valtellinese. «Siamo stati presi in contropiede e messi davanti a una scelta con poco tempo per ragionarci. Anche chi voleva restare, ed erano tante famiglie, per timore di rimanere senza posto in caso di non raggiungimento del numero minimo, ha dovuto guardarsi in giro» hanno commentato alcuni genitori coinvolti. Un'ardua ricerca visto che i posti nelle altre strutture per l'infanzia, comunali come paritarie, sono decisamente limitati, condizionati, anch'essi, dalle linee guida del Ministero per la gestione del contagio da covid-19.

«La situazione è grave visto il periodo di crisi economica e di liquidità per gli istituti e soprattutto per le singole famiglie che devono essere salvaguardate. I posti disponibili nelle altre scuole al momento non sono sufficienti a coprire il fabbisogno, le liste d’attesa sembra siano complete. Ci aspettiamo che l'Amministrazione riesca a trovare una soluzione adeguata a questa difficile situazione viste le tempistiche ristrette, muovendosi da subito per reperire fondi, spazi e personale per sopperire alle mancanze della scuola. Alcuni fondi sono già stati inseriti per sopperire agli aumenti del periodo covid, ancora una volta purtroppo ci si trova a non poter garantire un servizio essenziale e ci si chiede se non sia necessario una maggiore programmazione dell’intero settore scolastico del piano di zona» ha commentato Simone Del Marco, consigliere comunale di minoranza eletto tra le fila di Sondrio Civica.

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