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“Il sapore dei prati”, Storico Ribelle ancora protagonista a Cheese

Il prodotto caseario valtellinese sempre più in vetrina nel più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo

“Mangiare formaggio è un atto politico”. Parola di Slow Food, che lancia la 14ma edizione di Cheese, in programma a Bra da 15 al 18 settembre. Il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo avrà per claim “Il sapore dei prati”, per sottolineare come dal latte di animali alimentati al pascolo derivino i formaggi migliori, rispettosi dei territori, del benessere animale e della nostra salute.

"Sembra un concetto scontato, ma non è affatto così - spiegano con orgoglio Paolo Ciapparelli e Carlo Mazzoleni della Valli del Bitto spa Società benefit, consorzio di salvaguardia del Bitto Storico -. Lo dimostrano i produttori del Bitto, uno dei simboli della produzione casearia lombarda, che da quando il consorzio ha allargato troppo le maglie ampliando la zona di produzione e consentendo modifiche al metodo tradizionale, hanno rinunciato al nome e hanno lanciato lo Storico ribelle. Li considerano dei sovversivi perché si ostinano a far mangiare l’erba alle loro bestie, come detto da Serena Milano, responsabile della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, in apertura della conferenza stampa della presentazione ufficiale dell’edizione 2023 di Cheese".

"Non può sfuggire nemmeno ai più distratti che ancora una volta Slow Food porta la 'Ribellione del Bitto' a esempio di salvaguardia del gusto, del paesaggio e delle buone pratiche agricole. 'Il Sapore dei Prati' è la sintesi ideale del sapere secolare dei produttori delle Valli del Bitto, dove la sana competizione tra alpeggi si basava sulla materia prima più importante per mantenere l’autentica tipicità del formaggio: l’erba di montagna. Il metodo storico di produzione del formaggio delle Valli del Bitto assurge a esempio di rilevanza mondiale per tutti i casari che aspirano a produrre un vero formaggio naturale, rispettoso delle tradizioni e dell’ambiente. Dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutta la Valtellina che una sua produzione storica sia protagonista su un palcoscenico di tale prestigio", proseguono i due.

"Auspichiamo che questo ennesimo attestato di stima, che si aggiunge al Premio per la Resistenza Casearia consegnato personalmente da Carlin Petrini a Paolo Ciapparelli nel 2021, possa finalmente portare anche in patria alla ricomposizione di una diatriba che piuttosto che sul valore assoluto dei formaggi e dei valori ad essi correlati si è composta su fattori economici
e personalistici. Resta fermo l’indiscutibile 'premio della critica' per chi, in tanti anni, ha sempre mantenuto la barra dritta sui propri ideali, perfettamente corrispondenti al Buono, Pulito e Giusto, punti cardinali della dottrina Slow Food: i produttori del Consorzio di Salvaguardia e il loro portabandiera Paolo Ciapparelli", concludono i rappresentanti del Consorzio di salvaguardia del Bitto Storico.

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