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Sanità provinciale: Comitato e sindaci presentano il loro contropiano alla popolazione, centinaia i presenti

Al tavolo dei relatori i sei sindaci del mandamento di Bormio che hanno firmato il "piano Pradella". Ora il confronto con Regione Lombardia

In una sala gremita si è svolto a Sondalo il primo dei tre incontri in programma in questi giorni per presentare alla popolazione il piano per la sanità provinciale elaborato dal “Comitato a difesa della sanità di montagna-Io sto con il Morelli”.

Un incontro partecipato da centinaia di persone dove per relazionare erano presenti tre rappresentanti del comitato, l’ex sindaco di Sondalo, Luigi Grassi, l’ex sindaco di Tirano, Pietro Del Simone ed il dottor Giuliano Pradella, congiuntamente ai sei sindaci del mandamento di Bormio firmatari della contropiano redatto in risposta a quello proposto dal Politecnico di Milano su mandato di Regione Lombardia.

Un tavolo relatori compatto che ha presentato con decisione il proprio piano, spiegando le motivazioni per cui non è possibile, specialmente per il territorio dell’Alta Valle e per l’ospedale Morelli di Sondalo, accettare le decisioni prese a Milano.

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Le assenze 

Durante la serata non è certo passata inosservata l’assenza dei 10 sindaci del Tiranese che, seppur non abbiamo mai sottoscritto il cosiddetto piano Pradella, non avevano mai preso parte ai tavoli di discussione convocati dal presidente della Provincia, Elio Moretti, per un dialogo costruttivo sulla riforma della sanità provinciale, firmando invece il documento, con la richiesta di bloccare le novità, pensato dal sindaco di Sondalo, Ilaria Peraldini.

La diretta Facebook dell'incontro

«Se siamo in sei un motivo ci sarà. Ognuno si assume le proprie responsabilità» ha commentato il in risposta ad una domanda del pubblico il primo cittadino sondalino, auspicando però un fronte compatto per le prossimo “battaglie” all’orizzonte.

Dopo i prossimi due incontri in programma (il 17 febbraio a Bormio e due giorni dopo a Livigno), infatti, l’obiettivo è quello di poter incontrare Regione Lombardia per discutere personalmente delle criticità evidenziate dal comitato scongiurando così il tanto temuto depotenziamento del Morelli.

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